Come nasce un gioiello

SERVICE

COME NASCE UN GIOIELLO

Interesse, curiosità, ricchezza di informazioni e autentica acculturazione nel settore dell’arte orafa: ecco gli ingredienti che hanno sostanziato il X meeting del Lions Club Cuneo, svoltosi il 4 febbraio 2019. Relatore il socio Alberto Tassone, che ha polarizzato l’attenzione della platea attraverso un efficace e lineare percorso illustrativo ed esemplificativo su “come nasce un gioiello”.

L’argomento è stato introdotto dal Presidente Michele Girardo che ha delineato la valenza simbolica, culturale e affettiva del gioiello, inquadrando il vocabolo nella sua dimensione etimologica e nel suo accostamento a una importante dimensione psicologica, facente capo alla gioia. Ossia alla gioia che discende non tanto e non soltanto dal possesso di un monile pregiato, quanto dai momenti, dalle circostanze e dalle ricorrenze in cui quest’ultimo diventa un segno tangibile di amore, di ricompensa e di ricordo. È il caso del matrimonio, del compleanno, del battesimo e di altre circostanze, là dove il gioiello stabilisce tra il donatore e il ricevente un’eredità d’affetto capace di rimuovere le “fredde ali del tempo” inesorabilmente destinate ad appannare il ricordo. Ha infine sottolineato che la gioia si collega a un altro valore personale e sociale incentrato sull’amicizia, ossia sul vero collante della comunità lionistica e della sua vocazione al servizio.

Ha quindi preso la parola Alberto Tassone, che, con la collaborazione della figlia Cinzia, ha intrattenuto la platea sulla pregevole, delicata e artisticamente connotata arte dell’orafo. Ha tratteggiato, con dovizia di particolari e di argomentazioni, visivamente supportate dalla proiezione di slide esemplificative, l’itinerario genetico, evolutivo e operativo funzionale alla realizzazione di un gioiello.

Si parte ovviamente dall’ispirazione, vale a dire da un’idea, non di rado intrisa di originalità, per transitare nella produzione di uno schizzo, tradotto poi in immagine. Inizia di qui la lavorazione, che si articola in più fasi, dalla fusione, alla saldatura e all’incastonatura: l’una e le altre eseguite, a seconda dei casi, con procedure diverse. Il relatore, nel prosieguo del suo intervento, dopo aver parlato delle perle, delle gemme e del taglio dei diamanti, ha delineato il suo percorso professionale, prima come orafo e docente a Valenza Po, quindi come fondatore  a Cuneo della “Gioielli Tassone”, molto conosciuta in Città e gestita, dopo il suo pensionamento,  dalle figlie Cinzia e Flavia.

La conferenza si è articolata in modo avvincente, talora in termini dialogici, attraverso la risposta in itinere a domande formulate dai presenti. Al termine, una nota di indiretta nostalgia circa il progressivo e inesorabile tramonto dell’artigianato. Realtà, questa, che coinvolge tutti i settori lavorativi e produttivi. Non positiva, ha commentato il relatore, perché ha disperso e disperde un patrimonio prezioso, consistente nella personalizzazione del prodotto da parte dell’artigiano. La produzione in serie e la globalizzazione hanno imposto procedure e schemi operativi differenti. A cui bisogna necessariamente adeguarsi.

La platea ha seguito con interesse e partecipazione, dimostrando un’autentica stima nei confronti dell’amico Alberto, per la sua prestigiosa attività professionale e per la sua benemerita militanza lionistica.

Il Presidente
Michele Girardo